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Intervista a Tonino Stilo

7/07/2018 – Il nuovo mister degli Allievi rilascia le sue prime dichiarazioni

Tonino Stilo. Un nome e un cognome che non avrebbe bisogno di presentazioni. Tuttavia, magari per i più giovani che non hanno avuto modo di seguire il tuo percorso calcistico, ti chiediamo di riassumerci la tua carriera di calciatore prima, di allenatore e dirigente calcistico poi.
Come tutti i ragazzi avevo un sogno. Quello di giocare nei professionisti. Ho cominciato da ragazzo nel mio quartiere che era il Primavalle, poi sono passato all’Omi Calcio a 14 anni dove sono stato per 2 anni, sono stato in rappresentativa del Lazio arrivando alle finali nazionali. Nel 1979 ho fatto un provino alla Sangiovannese dove c’era Galeone che mi ha portato a San Giovanni e nel 1980 sono arrivato alla Sangiovannese. Sono rimasto 3 anni poi sono andato alla Lucchese, nel 1983 poi sono passato al Montevarchi dove sono rimasto fino al 1989. Poi all’Arezzo fino al 1992. Poi a Pontedera, dopodiché a Chianciano 2 anni, poi a Cavriglia, a Terranuova, Levane e Bibbiena.
Da allenatore ho allenato la Terranuovese, il Levane e la Bibbienese. Dopo ho allenato la Berretti del Montevarchi, 2 anni la Traiana. Poi sono stato Direttore Tecnico e Direttore sportivo della Sangiovannese dal 2013 al 2016. Poi sono stato Direttore tecnico della Faellese e ora sono a Castelnuovo, una nuova avventura e faccio l’allenatore degli Allievi.

Quali erano le tue caratteristiche principali da giocatore? Che tipo di allenatore sei? Quali sono i tuoi valori umani e calcistici?
Come calciatore a quei tempi, non c’erano questi nomi che hanno ora, io ero una vecchia ala destra, ero in grado sempre o quasi di saltare l’uomo, andare sul fondo e fare cross. Questa era una delle mie principali caratteristiche: oggi arrivare sul fondo e crossare è difficilissimo. Da allenatore rivedo me da ragazzo e mi auguro che qualcuno di questi ragazzi faccia anche più di quello che ho fatto io perché è un sogno giocare a pallone perciò quando ci si arriva bisogna tenerselo stretto questo sogno. L’unica cosa è che bisogna avere pazienza, fare tanti sacrifici, perché fare il calciatore è sacrificio e poi ci vuole tanta volontà, perché poi non ci sono scappatoie, non esiste sponsor, non esistono procuratori, quando si arriva in cima è perché si è meritato di arrivare.

A partire da quest’anno, dopo l’accordo con l’USD Neri, la Castelnuovese avrà una squadra di allievi. Si tratta di una novità importante. Cosa ti ha spinto ad accettare questa sfida?
La scelta di fare “un’unica società” tra U.S.D. Neri e U.S.D. Castelnuovese fa sì che non si disperda ciò che nel settore giovanile viene fatto secondo me bene dal Neri perché hanno ottimi allenatori e non vada disperso, cioè che rimanga nel territorio. A questo proposito penso che le società dilettantistiche dovrebbero attingere sempre di più dai propri settori giovanili perché è lì la fonte dello sviluppo delle prime squadre. Non c’è una prima squadra senza un settore giovanile.
Allenare quest’anno gli Allievi della Castelnuovese è una sfida che mi piace perché vedo in loro i miei stessi sogni che avevo da ragazzo, nel senso che Primavalle o Neri si può avere sempre lo stesso sogno cioè quello di arrivare un giorno a giocare nei professionisti.

Siamo ai primi di luglio ma hai già effettuato una serie di sedute di allenamento con quelli che saranno i tuoi giocatori questa stagione. Come hai visto i tuoi ragazzi?
Voglio insegnare a loro che anche se faranno più fatica, oppure ci metteranno più tempo, avranno come me magari un’opportunità. Non tutti di loro ma qualcuno di loro avrà sicuramente una opportunità …

Tra i tuoi allievi ci saranno non solo ragazzi nati nel 2002 ma anche più giovani. Qualche difficoltà nel confronto con atleti più grandi è inevitabile. Allo stesso tempo questo può accelerare la maturazione sia dal punto di vista calcistico che caratteriale. Quale è la tua opinione a riguardo?
Il fatto di avere più annate insieme, più piccoli insieme a più grandi, non deve essere motivo di preoccupazione. Se io a 17 anni giocavo nei professionisti, anche loro a 15 anni o a 14 possono giocare tranquillamente negli Allievi.

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